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La solitudine, quando non viene né romanticizzata come ricerca spasmodica di indipendenza assoluta, né demonizzata come abbandono da parte degli altri, diventa un interessante punto di osservazione sugli individui e sul loro potere di definizione (e con esso di negoziazione) dell'identità, propria e altrui. I tre corti commentati in questo libro, Walter Treppiedi (Elena Bouryka, 2019), La chambre (Sami Mermer, Houman Zolfaghari, 2019) e Anna (Dekel Berenson, 2019), spingono a riflettere non solo sulla solitudine che emerge dalla narrazione delle vicende dei loro protagonisti, ma anche sulle solitudini cui danno origine le infinite interazioni e intersezioni delle vicende individuali entro gruppi sociali e comunità variamente definite e definibili.